lunedì 2 ottobre 2023

Spaghetti alla Gennaro per il piatto del Santo Patrono


Ed eccoci con un nuovo appuntamento con la rubrica dell'Italia nel Piatto che per questo mese dedica il suo appuntamento alle tradizioni culinarie dedicate ai Santi Patroni di città e paesi regionali. 
Questo mese inoltre diamo anche il benvenuto a una nuova componente, Alessandra del blog dolcemente inventando, che rappresenterà la Calabria, suo paese di origine. Sono certa che ci presenterà tantissime deliziose ricette. 

Ma torniamo al tema di oggi. Qualche anno fa vi ho già parlato di alcune ricette che si preparano in occasione di queste festività in Campania, come i "cicci di Santa Lucia" piatto cucinato in onore della beata protettrice di Avellino e i "torroncini di San Martino" in onore del Santo Patrono del mio paese natio, Monteforte Irpino. 

Per l'uscita di questo mese avevo scovato delle belle ricette, in particolare volevo realizzare dei taralli dedicati a un Santo Patrono di un paesino qui vicino ma non sono riuscita a trovare la ricetta completa, o meglio ero in attesa che un'anziana del posto me la fornisse.

Visto il ritardo nella consegna del prezioso procedimento mi sono orientata su questa ricetta che vi pubblico oggi "gli spaghetti alla Gennaro" dedicati al Santo Patrono di Napoli
"San Gennà, ci tengo a precisare che questo non è un ripiego. ma il tuo piatto è pubblicato ovunque sul web e volevo dare spazio a un altro Santo tuo collega, in ogni caso gli spaghetti alla Gennaro mancano su queste pagine  e prima  o poi ce li avrei messi". 

Non solo a Napoli ma in tutta la Campania c'è una particolare devozione per San Gennaro che viene considerato il Santo protettore di tutta la regione. 

Patrono principale di Napoli, nel cui duomo si ritiene che alcune ossa del suo scheletro giacciano insieme a due ampolle che contengono quello che la tradizione popolare ritiene sia il suo sangue, la sua figura è storicamente oggetto di culto e folklore. V'è chi ritiene che il fenomeno dello scioglimento del sangue, rappresentato ritualmente il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, sia da attribuire a miracolo e foriero di buona sorte.

Ancora, la credenza popolare considera la figura di Gennaro fondamentale nell'arresto dell'eruzione del Vesuvio del 1631, avvenuto in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al vulcano attivo (San Gennaro - Wikipedia) .



Gli spaghetti alla Gennaro sono un piatto tipico della cucina napoletana. Come molti dei piatti della cucina Partenopea, anche questa preparazione è caratterizzata da pochi e semplici ingredienti che non mancano di regalare gusto e bontà a un primo che vi garantisco vi farà leccare i baffi. 
Pensate che gli spaghetti alla Gennaro erano tra i primi piatti preferiti del grande Totò, tanto che anche sua figlia li cita nel suo libro "Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà" edito Rizzoli. 


Spaghetti alla Gennaro
Dosi per 4 persone
- 350 g di spaghetti 
- 4 acciughe
- 4 fette di pane raffermo
- Origano in polvere
-  3 spicchi di aglio
- Olio extravergine di oliva q.b.
- Sale
- Foglie di basilico fresco 

Procedimento
  1. Strofinare uno degli agli sulle fette di pane
  2. Fate imbiondire i due spicchi d'aglio in un padellino e rosolare i tocchetti di pane
  3. In una padella a parte fate scaldare 3 cucchiai di olio, addizionate le acciughe e l'origano. Fate sciogliere le acciughe a fiamma media. 
  4. Cuocete gli spaghetti, scolateli al dente e passateli nella padella con le acciughe.
  5. Addizionate anche il pane croccante e le foglie di basilico, amalgamate per bene.
  6. Servite gli spaghetti alla Gennaro con foglioline di basilico fresche per guarnizione.



Ed ecco le altre ricette regionali dedicate al tema di oggi. 

Emilia-Romagna: La Piadina della Madonna del Fuoco

Toscana. Torta di San Pietro (o torta dei due Santi o torta garfagnina)

Umbria:  Pane di San Francesco d'Assisi, ricetta medievale  

Marche:  Polenta di Sant’Antonio

Lazio:   Frittelle di cavolfiore per Sant’Antonio

Abruzzo: Taralli di San Rocco-ricetta abruzzese

Campania: Spaghetti alla Gennaro

Puglia:Melanzanata di Sant'Oronzo                                                          

Basilicata:  Gallo ripieno al sugo di San Rocco ricetta venosina

Calabria: Abbaculu o pastorale di S. Biagio

Sicilia: Maccheroni "cu sutta e supra" per San Michele Arcangelo

Sardegna: Cocciula e Cozzas a sa schiscionera a San Saturnino


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venerdì 29 settembre 2023

Panbauletto al latte di soia con macchina del pane


Metti una sera che ti accorgi di non avere il pane per la colazione, metti che è troppo tardi per uscire a fare spesa e metti che la voglia di impastare  è pari a zero (ogni tanto capita anche a me😜), che si fa? Rispolveriamo la vecchia macchina del pane 😊 che tanto fa tutto da sola, basta solo inserire gli ingredienti nell'ordine giusto 😉. 

Era da tempo che non prendevo la macchina del pane, avevo anche paura che non mi funzionasse più! E invece tutto ok, è partita senza intoppi ed è andata secondo il programma impostato. Quanti vecchi ricordi e quante ricette ci ho realizzato, perfino un panettone a Natale. 

La ricetta di questo semplice pane al latte proviene da un libro economico e affidabile, da cui ho tratto parecchio spunto per le mie ricette con la macchina del pane e non solo. Uniche mie modifiche alla ricetta sono state sull'uso del latte di soia invece del latte vaccino e dell'olio di semi al posto del burro.  
Ho messo tutti gli ingredienti nel cestello, ho avviato il programma impasto, lievitazione e cottura e il giorno dopo a colazione abbiamo gustato un morbido e fragrante pane. 
 

Pane al latte di soia 
Fonte ricetta: Macchina del pane di Jennie Shapter ed. DIX 
Ingredienti per la dose media per un pane da 750 g 
- 230 ml di latte (per me di soia)
- 100 ml di acqua
- 500 g di farina 00
- 1/2 cucchiaino di sale fino
- 2 cucchiaini di zucchero (io cucchiai) 
- 25 g di olio di semi 
- 1 cucchiaino di lievito di birra disidratato 

Procedimento 
  1. Versare il latte e l'acqua nel cestello della macchina del pane 
  2. Se usate l'olio come me inseritelo a questo punto.
  3. Versare sopra ai liquidi la farina, poi il sale, lo zucchero e il lievito lontano dal sale. 
  4. Se preferite il burro inseritelo adesso, deve essere morbido. 
  5. Impostate il programma per impasto e cottura e fate fare tutto alla vostra macchina. 
  6. A cottura ultimata fate intiepidire il pane, poi sformatelo e fatelo raffreddare su una gratella. 


mercoledì 6 settembre 2023

Smoothie ai fichi d'india e latte di avena, benefici e proprietà nutrizionali


Fin da ragazzina ho sempre adorato l'arrivo di settembre, un mese che per me è sinonimo di ripartenza, pieno di nuovi inizi e progetti; mi sento doppiamente caricata: dal riposo estivo e dall'idea che arriverà l'autunno, con i suoi colori caldi e i suoi profumi avvolgenti. 
Devo dire che anche marzo mi fa lo stesso effetto, seppur in misura minore di settembre, evidentemente sono i cambi di stagione a darmi quell'entusiasmo di cui ho bisogno.
 
Peccato solo che le stagioni sono cambiate, i passaggi  tra un periodo e l'altro sono troppo improvvisi ed estremi e purtroppo anche la produzione agricola ne risente. Di solito in questo periodo il nostro orto ci regala tanta bella frutta e verdura ma il tempo quest'anno non è stato dei migliori e così mele, pere e zucche quasi non ci sono. In compenso siamo carichi di fichi di ogni qualità 😊 che dovrò consumare tra conserve, dolci e liquori. 
Per consumare la frutta fresca di stagione spesso preparo anche frullati, centrifugati e smoothie, dei veri e propri concentrati di vitamine, sali minerali e antiossidanti che fanno tanto bene all'organismo.

Oggi vi propongo proprio uno smoothie preparato con fichi d'india e latte di avena. 



Ornamentali e facili da coltivare
I fichi d'india sono piante grasse appartenenti alla famiglia delle Cactaceae. Si tratta di una pianta grassa che ben si adatta a climi caldi e asciutti. 
Il corpo del fico d'india è costituito da clatodi, ovvero porzioni di fusto ramifichiate di forma ovale appiattita che svolgono la fotosintesi clorofilliana. I clatodi sono ricoperti da una sostanza cerosa che ne limita la traspirazione e da tante spine che difendono la pianta dai predatori. Nelle piante di qualche anno di età la porzione basale presenta clatodi lignificati, che quindi perdono la loro funzione primaria divenendo dei veri e proprio fusti. 
Il fico d'india è molto facile da coltivare, tanto che si propaga per mezzo di parti di pianta, infatti basterà interrare una porzione di clatode perché questo attecchisca in breve tempo dando vita a una nuova pianta.

A partire dalla primavera sui clatodi del fico d'india si svilupperanno dei bellissimi fiori di colore giallo accesso. Da ogni fiore si formerà un frutto che crescerà per tutta l'estate giungendo a maturazione a partire dalla fine di agosto, inizio settembre, per poi proseguire anche fino a novembre inoltrato. 

Il frutto è una bacca dalla polpa carnosa piena di piccoli semi duri. La buccia è ricoperta anch'essa di spine. Il colore del frutto a maturazione varia in base alla varietà e può andare dal giallo all'arancione acceso, dal bianco al rosso vivo. 
Anche la forma è variabile, da tonda ad allungata. 


Le proprietà nutrizionali dei fichi d'india 
Contenuto energetico: 53 Kcal/100g 
I fichi d'india sono frutti con molteplici proprietà nutrizionali, contengono infatti importanti vitamine (C, A, del gruppo B), sali minerali (Potassio, Calcio, Ferro, nei semi anche Fosforo e Zinco)  e sostanze antiossidanti come la betanina, responsabile del colore rosso arancio della polpa e la indicazantina che conferisce invece la tonalità gialla. Il frutto inoltre ha un buon contenuto proteico, zuccheri semplici, come glucosio e fruttosio, ed è ricco di fibra, solubile e insolubile che aiuta la peristalsi intestinale, combattendo la stitichezza. Attenzione però, perché in alcuni soggetti predisposti, il consumo eccessivo in una sola volta di questi frutti può avere l'effetto opposto e determinare stipsi per la presenza di alcune sostanze astringenti presenti nei semini. Per la numerosa presenza di questi semini, il fico d'india è sconsigliato alle persone che soffrono di diverticolosi intestinale. 
L'alto contenuto di acqua rende questo frutto dissetante e diuretico. 

Il latte d'avena
Il latte di avena è una bevanda vegetale ottenuta dalla lavorazione dell'omonima pianta. Questa bevanda contiene Selenio, un minerale ad azione antiossidante perché contrasta i radicali liberi che causano l'invecchiamento cellulare. Il latte di avena contiene inoltre vitamine del gruppo B e pare che il suo consumo regolare aiuti a tenere sotto controllo i livelli di trigliceridi e colesterolo cattivo nel sangue, ottimo alleato pertanto nella prevenzione delle malattie cardio-circolatorie. 


 Smoothie ai fichi d'india e latte d'avena 
Ingredienti per 1 persona 
- 3 fichi d'india maturi
- 150 ml di latte d'avena 
- 3-4 cubetti di ghiaccio

Procedimento 
- Private della buccia i fichi d'india aiutandovi con coltello e forchetta.
- Versate i gli ingredienti nel boccale di un frullatore e azionate alla massima velocità fino ad ottenere una composto gonfio
- Servite subito 

sabato 2 settembre 2023

La torta caprese per i dolci tradizionali regionali senza glutine

 


Dopo la pausa estiva si riparte con i nostri consueti appuntamenti con la rubrica dell'Italia nel Piatto. Ogni due del mese 20 amiche blogger vi proporranno ricette regionali della tradizione, oppure realizzate con ingredienti tipici locali, legate a un tema comune.

Per questo settembre abbiamo pensato a un rientro tutto in dolcezza 🍰, dedicando però il tema ai "Dolci tradizionali regionali senza glutine". 

Per la Campania vi proporrò un altro grande classico: la torta caprese. 



Come per molte preparazioni regionali anche in questo caso troverete tantissime versioni di questo dolce, molte delle quali dichiarate come le originali, spesso diverse tra loro negli ingredienti e nei procedimenti. 

In effetti penso che dalla ricetta di partenza, nel passaggio di casa in casa, e di pasticceria in pasticceria, qualche variazione ci sia stata, nulla togliendo alla bontà di questo dolce che rimane sempre così buono, incontrando i gusti personali proprio in queste piccole modifiche. 

Personalmente ne ho una che mi ha donato gentilmente una ragazza di Capri una decina di anni fa, e ho sempre fatto questa. Il problema è che in questa ricetta tra gli ingredienti sono presenti anche dei biscotti e non avendone io senza glutine ho pensato di provare una versione senza, in modo tale da non complicare le cose per chi deve realizzare il dolce gluten free. 

Tra le ricette che girano in rete ne ho provate diverse. Quella che vi presento  oggi è diversa dalla mia versione caprese, ed è quella proposta dal maestro pasticciere Sal De Riso che rispetto ad altre versioni ha anche le nocciole al suo interno, oltre che al cacao, la fecola di patate e un po' di lievito. 

Nella ricetta che ho io mancano le nocciole, la farina e il lievito; le mandorle devono essere tritate non finemente insieme al cioccolato fondente e l'impasto è aromatizzato con il liquore rum. 



In ogni caso, qualunque sia la ricetta provata, la torta caprese deve avere la caratteristica di possedere un interno morbido, umido e scioglievole in bocca (guardate la foto di sopra). La scelta di ridurre le mandorle in una polvere fine oppure in una granella più o meno grossa vi darà poi un risultato diverso nella sua consistenza. 

Stampo e cottura

Per realizzare la torta caprese la ricetta classica prevede lo stampo da pastiera alto 4-5 cm, solo in questo modo il dolce capovolto avrà la classica forma dei dolci esposti nelle pasticcerie. 

Per la cottura attenzione ai tempi e alle temperature. La cottura deve avvenire in forno statico, per non fare asciugare troppo il dolce, a 170°C per circa 40 minuti. Non eccedete troppo altrimenti la torta perderà il suo cuore morbido. Vale sempre la prova stecchino che a cottura perfetta dovrà risultare umido ma non troppo appiccicoso. 

Quando sfornate la vostra torta attendete che sia tiepida prima di sformarla sul piatto da portata: rifilate prima i bordi con un coltello a lama liscia e poi capovolgetela sul piatto. Attendete che sia completamente fredda prima di decorarla con zucchero a velo, con il quale potrete creare tanti motivi decorativi, anche i faraglioni di Capri. Io uso i centrini di carta oppure quelli all'uncinetto per creare motivi decorativi fantasiosi. 


AAA cercasi foodblogger 
Siamo alla ricerca di  blogger che rappresentino la Calabria e la Valle D'Aosta nel gruppo dell'Italia nel Piatto. Ogni mese presentiamo un tema culinario e la rappresentate della regione propone la sua ricetta legata alle tradizioni e agli usi locali. Se hai voglia anche tu di far conoscere la tua passione per la cucina e l'amore per il tuo territorio scrivici, saremo felici di averti con noi. 

Torta caprese
Versione di Sal De Riso con qualche mia modifica 
Ingredienti per uno stampo da pastiera diametro 28 cm - alto 4 cm
  • 170 g di cioccolato fondente grattugiato o tritato finemente 
  • 90 g di mandorle spellate non tostate macinate fini 
  • 80 g di nocciole tostate macinate fini 
  • 170 g di zucchero a velo
  • 170 g di burro a temperatura ambiente 
  • 25 g di fecola di patate (verificate sempre la presenza dell'etichetta gluten free sulla scatola)
  • 15 g di cacao amaro
  • 5 uova medie (6 se piccole)
  • 4 g di lievito per dolci vanigliato 
  • 1 pizzico di sale
Procedimento
  1. Lavorate con lo sbattitore elettrico il burro, il pizzico di sale e 85 g di zucchero a velo, fino a che diventa cremoso e gonfio
  2. Addizionate i tuorli poco per volta, sempre con le fruste in azione. 
  3. A parte lavorate gli albumi con 85 g di zucchero a velo fino a che iniziano a diventare spumosi ma non montati a neve. 
  4. Miscelate le polveri in una ciotola: cioccolato grattugiato o tritato finemente, fecola, cacao, lievito, mandorle e nocciole. 
  5. A questo punto addizionate una parte degli albumi al composto di tuorli e burro, amalgamando bene, poi aggiungete una parte dei composti secchi.
  6. Continuate così alternando gli ingredienti (io ho continuato a lavorare con le fruste elettriche a velocità minima. 
  7. Imburrate e infarinate (con fecola di patate o altra farina senza glutine) la tortiera da pastiera e versate all'interno il composto, livellando bene.
  8. Infornate la torta in forno già caldo, a 170°C, in modalità statico, per circa 40 minuti. 
  9. Fate la prova stecchino: 
  • se troppo umido e appiccicoso procedete per altri 5 minuti per poi ricontrollare, ma attenzione a non eccedere nella cottura;
  • se leggermente umido e non appiccicoso tirate fuori la torta dal forno. 
Nota: lasciate riposare la torta almeno mezz'ora prima di rifilare i bordi con un coltello affilato e capovolgerla su un piatto da portata. Quando è fredda cospargete la torta con zucchero a velo. 

Conservazione
- La torta caprese si conserva umida e golosa per 3-4 giorni se ben coperta, meglio se sotto una campana per dolci.
- La torta può essere tranquillamente congelata. 

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