venerdì 5 maggio 2023

Ricetta sciroppo di mandarini cinesi

Quando si realizzano le conserve sciroppate è facile che vi avanzi dello sciroppo. 

Lo sciroppo è una soluzione di acqua e zucchero, diversamente aromatizzata  in base alla frutta che avrete utilizzato, può diventare essa stessa una preziosa conserva che troverete utile per diverse preparazioni.

Lo sciroppo da frutta sciroppata in particolare risulta molto denso e aromatizzato per il fatto che la soluzione viene portata più volte al bollore con la frutta da sciroppare.

Questo sciroppo è ottimo per essere utilizzato come bagna per le torte, per insaporire le granite estive oppure come topping sui gelati. 

Mescolato con l'acqua frizzante diventa una sfiziosa bevanda che potrete servire anche ai più piccoli, oppure può essere utilizzato per preparare sfiziosi aperitivi.



Come realizzare lo sciroppo da agrumi sciroppati 
Lo sciroppo che vi presento oggi è stato realizzato con i mandarini cinesi. Potrete leggere la ricetta a questo link dove troverete tutte le dosi per realizzare 4 bottiglie circa da 1 litro di sciroppo. In poche parole quello che vi avanzerà dopo aver conservato i mandarini sciroppati. 
Se volete fare più sciroppo vi basterà aumentare le dosi indicate.

Per realizzare la vostra conserva di sciroppo di mandarini cinesi non dovrete fare altro che seguire questi step.

1 - Lavate accuratamente le bottiglie di vetro poi procede alla sanificazione seguendo uno dei seguenti metodi:
  • Microonde: riempite le bottiglie con due dita di acqua e sanificate alla massima potenza per 70 secondi circa (metodo consigliato se avete poche bottiglie da riempire)
  • Lavastoviglie: lavate le bottiglie e i coperchi con un lavaggio ad alte temperature (metodo consigliato se avete molte bottiglie da riempire)
  • Forno : inserite le bottiglie e i tappi nel forno freddo poi accendete a 130 °C quindi proseguite con la sanificazione per circa 30 minuti. 
  • Bagnomaria: metodo classico, trasferite bottiglie e coperchi in una capiente casseruola, riempite di acqua, attenzione che il bordo dell'acqua superi per almeno due dita i vasetti; portate a bollore e lasciate sobbollire per 30 minuti circa. 
Attenzione qualunque sia il metodo utilizzato i barattoli devono essere utilizzati subito, altrimenti perderete i benefici della sanificazione. 

2 - Intanto che i vasetti sono in sanificazione riportate a bollore lo sciroppo

3 - Versate lo sciroppo bollente nei vasetti ancora caldi usando una garza per filtrarlo da eventuali impurità. 

4 - Chiudete ermeticamente le bottiglie con i tappi sanificati. 

5- Quando saranno diventate tiepide procedete alla pastorizzazione, a partire da acqua fredda, per 20 minuti dal bollore. Spegnete e lasciate raffreddare le bottiglie nell'acqua. 

6 - Una volta fredde etichettate le bottiglie e riponete in luogo buio e asciutto 



Come usare lo sciroppo di mandarini cinesi 

Bagna per torte
Lo sciroppo può essere utilizzato tal quale pennellandolo sulle basi dei dolci. 

Acqua frizzante aromatizzata
Usate in proporzione 1:1 lo sciroppo e  l'acqua, conservate in frigo e consumare entro 24 ore. 

martedì 2 maggio 2023

Per la ricetta tratta da un libro: zuppa di fave, piselli e pancetta


Il tema di questo mese con le amiche dell'Italia nel Piatto è dedicato a una ricetta tratta da un libro di cucina regionale. Per la Campania avrei voluto postare una ricetta tratta da uno dei miei libri preferiti "A Tiella - Comme è bello o magnà", testo che fa parte della nostra famiglia da oltre 30 anni. Un libro che adoro perché ricco di ricette napoletane che oltre ad essere sfiziose e veloci sono anche alla portata di chiunque in cucina. Da questo testo ho tratto numerose preparazioni, alcune diventate miei cavalli di battaglia. 

Vi chiederete allora perché non ho usato questo libro per il tema di questo mese! Il fatto è che mi sono ritrovata con un bel secchio di fave fresche appena raccolte dall'orto e sfogliando tra i vari manuali di cucina campana che ho a casa, l'occhio è caduto su una ricetta che faceva al caso mio per consumare subito subito questi legumi. 

Il libricino in questione è La Cucina Napoletana in cento ricette tradizionali di Maria Giovanna Fasulo Rak. Un testo altrettanto ricco di spunti proprio come il primo che vi ho citato. 
Anche se datati entrambi i libri si trovano ancora sul mercato, anche se il secondo penso sia disponibile solo di seconda mano. 

Rispetto alla ricetta originale ho solo aggiunto i piselli. 


Zuppa di fave, piselli e pancetta
Fonte ricetta: La Cucina Napoletana in cento ricette tradizionali di Maria Giovanna Fasulo Rak -  Newton & Compton Editori.

Dosi per 4 persone
- 500 g di fave fresche
- 100 g di piselli novelli (mia aggiunta)
- 200 g di cipolle fresche 
- 100 g di pancetta tesa
- 25 g di lardo
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
- Prezzemolo 

- Versate l'olio in una casseruola dai bordi ali, preferibilmente di coccio, e fatevi soffriggere il lardo tritato, la cipolla tagliata grossolanamente e la pancetta a dadini. 
- Quando il tutto si sarà rosolato aggiungete le fave, i piselli e il pepe. 
- Abbassate la fiamma e lasciate insaporire a tegame coperto rigirando spesso. 
- Ricoprite poi con acqua bollente, salate e continuate la cottura fino a  quando si saranno quasi sfatte. 
- La zuppa deve risultare piuttosto asciutta. 
- Poco prima di toglierla dal fuoco profumate con abbondante prezzemolo tritato e un pizzico di pepe.
- Potete anche servite la zuppa calda con un giro di olio extravergine di oliva crudo e crostini di pane


Ed ecco le altre proposte di questo mese
Emilia-Romagna. Bomba di riso alla piacentina https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2023/05/bomba-di-riso-alla-piacentina.html 
Toscana. Tortelli di acquacotta con salsa all’uovo, ricetta di Valeria Piccini (dal libro “Caino. Sapori di Maremma”)   
Umbria. Frascarelli umbri, ricetta povera da “Cucina Tuderte”
Marche.   Il Lattaiolo dal libro la cucina regionale italiana marchigiana 
Lazio. La concia di zucchine - ricetta ebraico-romanesca, liberamente tratta da “La Cucina Tradizionale Del Lazio" di Francesco Duscio  
Abruzzo. Amatriciana: storia e origini della ricetta, tratta dal libro “Itinerari d’Amore e Sapori” di Mirna Iannetti 
Molise. ‎La pizza con bicarbonato -'A pizze cù bicarbunate  da 'La cucina  termolese- Un antico matrimonio fra mare e terra'
Campania. Zuppa di fave, piselli e pancetta 
Puglia. Polpette di carne di cavallo, da "La cucina pugliese" di Luigi Sada 
Basilicata. L’ambrosia la ricetta del nettare degli dei da "Basilicata a tavola” guida gastronomica
https://www.quellalucinanellacucina.it/ambrosia-la-ricetta-del-nettare-degli-dei
Calabria. Tiana catanzarese
https://ilmondodirina.blogspot.com/2023/05/tiana-catanzarese.html.   
Sicilia. Sarde al Limone 
Sardegna. Minestra de patata arrubiata https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2023/05/minestra-de-patata-arrubiata.html



giovedì 27 aprile 2023

Brioche con Kefir - versione 2

Anche se dedico meno pubblicazioni ai lievitati in realtà li continuo a sfornare. 

Per quanto riguarda il pane nell'ultimo anno ho fatto sempre la mia classica ricetta: un po' per il tempo e un po' per il costo esagerato delle farine ho evitato di mettere alla prova nuove miscelazioni. 

Per i lievitati dolci invece è tutto un altro discorso. Faccio prove, mescolo ingredienti e spesso ottengo anche risultati strabilianti. Il problema è che a volte manca il tempo di allestire un set fotografico e fare qualche scatto, scegliere le foto, aggiungere le didascalie e scrivere la ricetta. Avere un blog di cucina impegna tanto tempo, e quello manca sempre, perché le ricette devono essere studiate, provate e riprovate. Non avete idea di quanti lievitati, biscotti e dolci vari ho sui miei appunti con l'annotazione "rifare per il blog". 

Spero questa estate, quando gli impegni di lavoro diminuiranno e se il caldo non sarà troppo forte, di riuscire a postarvi qualcuna di queste ricette. 

Oggi vi lascio però  quella di questa brioche al latte di kefir, versione 2 per la precisione perché parte da questa stella brioche con qualche piccola modifica. 



Il Kefir è una bevanda a base di latte fermentato, ricca di fermenti lattici e probiotici. Usato nei lievitati il kefir dona sofficità al prodotto che tra l'altro conserva queste sue caratteristiche per giorni. 
Il kefir può essere usato per realizzare pane e impasti brioche anche in abbinamento con la pasta madre. 

Provate anche la brioche con latte di kefir a lievitazione naturale cliccando a questo link 


Brioche con kefir - versione 2
Ingredienti per 2 brioche 

  • 740 g di farina manitoba 
  • 4 uova intere
  • 110 g di zucchero (da aumentare per una versione un po' più dolce, consiglio 150 g)
  • 165 g di burro
  • 205 ml di kefir 
  • 5 g di lievito di birra 
  • vaniglia (potete usare i semi di una bacca oppure 2 bustine di quelle industriali) 
  • gocce di cioccolato 
Procedimento 
  1. Versate nella ciotola dell'impastatrice la farina, la vaniglia e lo zucchero 
  2. Miscelate le polveri e addizionate tutto il latte di kefir continuando ad impastare a bassa velocità.
  3. Aggiungete le uova battute a parte, fatelo poco per volta aumentando man mano anche la velocità di impasto.
  4. Portate l'impasto a incordatura e addizionate il burro morbido in tre riprese, aspettate sempre che il precedente sia ben assorbito prima di inserire altro burro. 
  5. All'ultimo inserimento del burro addizionate anche il sale.
  6. Rifinite l'impasto che deve risultare lucido, omogeneo e ben incordato. 
  7. Spegnete la macchina, rovesciate l'impasto su un piano infarinato, pirlatelo per formare una palla poi trasferitelo in una ciotola unta di burro. Coprite con pellicola e trasferite in frigorifero (io la sera per la mattina).
  8. Il giorno dopo, tirate l'impasto fuori dal frigo e fatelo acclimatare per 1 ora circa.
  9. Rovesciate la pasta su un piano leggermente infarinato e stendetela con un mattarello in un rettangolo spesso quasi 1 cm. 
  10. Ricoprite tutto con gocce di cioccolato, poi arrotolate per il lato lungo della pasta.
  11. Tagliate in pezzi da 8-10 cm di larghezza e riponete in uno stampo imburrato e leggermente infarinato.
  12. Coprite con pellicola e lasciate lievitare fino al superamento del bordo dello stampo che avete usato. 
  13. Pre-riscaldate il forno a 170°C, togliete la pellicola per alimenti dalla brioche e pennellatela con il latte.
  14. Infornate e cuocete a per circa 25-30 minuti. 


 

martedì 18 aprile 2023

Come fare i mandarini cinesi sciroppati

I Kumquat o mandarino cinese è un piccolo albero da frutto originario della Cina. La pianta appartiene alla famiglia delle Rutacee, genere Citrus. Oggi è coltivato in tutto il mondo sia a scopo ornamentale che per i suoi piccoli frutti ovali che possono essere mangiati interi, con la loro buccia. 

La sua coltivazione non è difficile, infatti questa pianta si presta per essere coltivata sia in vaso che nel terreno, proprio come per tutti gli altri agrumi che conosciamo. L'importante è garantire alla pianta sempre una posizione luminosa ma ben riparata dai venti e dal gelo. 

La pianta che ho io ci è stata regalata dal nonno di mio marito che la teneva in vaso. Noi l'abbiamo trasferita nel terreno, in una posizione particolarmente favorevole e devo dire che di anno in anno sta diventando velocemente sempre più grande e produttiva. 


Oltre che essere gustati tal quali, tra l'altro il sapore di questi piccoli frutti è particolare, perché la buccia ha un gusto dolce e la polpa succosa è acre, i mandarini cinesi possono essere utilizzati come ingredienti in cucina. I Kumquat si prestano sia per preparazioni dolci che salate. Naturalmente sono ottimi anche in conserva, sia per farci le marmellate che per essere sciroppati. 

Personalmente li ho sperimentati poco in cucina per preparazioni salate. Più spesso li uso nei dolci e per farci le conserve.  Proprio in questo periodo mi ritrovo sempre con una bella quantità di mandarini cinesi e una delle mie conserve preferite è senza dubbio quella dei Kumquat sciroppati, che tra l'altro è anche un regalo molto apprezzato dalle mie amiche 😁. 



Se avete questi frutti a disposizioni non fatevi scappare l'occasione di preparare questa conserva davvero golosa. 

I mandarini cinesi sciroppati si gustano da soli oppure accompagnati a una pallina di gelato, ma soprattutto per arricchire in sapore e profumo i vostri dolci e le vostre creme.

Io li uso per aromatizzare le pastiere, le colombe, i panettoni e le brioche

La realizzazione di questa conserva non è difficile, richiede solo tre giorni di tempo perché deve essere realizzata in più passaggi, un po' come avviene per tutte le conserve di agrumi. Ogni passaggio però vi porterà via pochissimo tempo. 😉 Provatela e fatemi sapere!!!!! 



Mandarini cinesi sciroppati 🍊

Tempo occorrente: 3 giorni 
Ingredienti
- 200 g di mandarini cinesi
- 250 g di zucchero semolato
- 250 ml di acqua 

Procedimento
Primo step 
  1. Lavate sotto acqua corrente i mandarini cinesi poi bucherellateli con uno stuzzicadenti.
  2. Riponete i mandarini cinesi in una casseruola, trasferite sul fuoco e portate a ebollizione. 
  3. Come l'acqua bolle spegnete e scolate i kumquat.
  4. Trasferite nuovamente i mandarini nella casseruola, coprite di acqua fredda e ripetete la stessa operazione altre due volte
Secondo step
  1. Preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero nell'acqua a fuoco basso, mescolando delicatamente fino a che lo zucchero non si è sciolto completamente, quindi smettere di mescolare e portare lo sciroppo a ebollizione. 
  2. Come lo sciroppo inizia a bollire addizionate i mandarini cinesi e lasciate cuocere la frutta per 20 minuti. Spegnete e lasciate intiepidire prima di trasferire i mandarini in una ciotola. 
  3. Coprite i mandarini e lasciateli riposare per un giorno (24 ore
  4. Il giorno dopo riportate lo sciroppo al bollore e fate scottare nuovamente i mandarini per 20 minuti. Lasciate intiepidire e trasferite i kumquat in una ciotola per il secondo giorno di riposto. 
  5. Al terzo giorno scottate per l'ultima volta i mandarini nello sciroppo bollente. 
  6. Quando i kumquat sono tiepidi trasferiteli in vasetti sanificati, coprite con lo sciroppo e chiudete ermeticamente.
  7. Conservate i vostri mandarini cinesi sciroppati in luogo buio.
I mandarini cinesi sciroppati si conservano per 1 anno 
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